SEO

Instagram, TikTok e la Nuova Frontiera della SEO: Analisi, Dati e Confronto

I contenuti social stanno assumendo un ruolo sempre più centrale all’interno delle pagine dei risultati di Google. Ha ancora senso dedicarsi unicamente all’ottimizzazione dei siti web in una strategia SEO? Non in un panorama così evoluto e multimodale: oggi la SEO richiede un approccio olistico, capace di generare sinergie tra diversi canali digitali.

Integrando competenze in ambito AI, CRO, Web Performance, UX e Digital Marketing la SEO moderna sembra predisposta per natura. La SEO non è più una formula statica, ma un’equazione dinamica che si adatta al variare delle tecnologie, dei comportamenti sociali e delle strategie economiche delle grandi piattaforme che regolano l’accesso all’informazione online.

Perchè i motori di ricerca stanno cambiando?

Secondo un’analisi di SparkToro, tra il 2023 e il 2024 è cresciuto l’utilizzo dei prodotti Google come strumenti di scoperta e ricerca, a conferma del fatto che i motori continuano a evolversi per offrire sempre più contenuti multimediali e coerenti con le aspettative degli utenti: video TikTok, pannelli interattivi, immagini, listicles, mappe, recentemente visti (e tutti gli altri snippet etichettati con “Only you can see this”) e, naturalmente, AI generativa. Tutti elementi che contribuiscono a costruire SERP più dinamiche, visive e personalizzate.

Il feed social integrato all’interno dei motori di ricerca.

L’altra faccia della medaglia è che i blue links perdono attrattiva in SERP. Già nel 2024 uno studio di Gartner, citatato anche da Danny Goodwin su Search Engine Land, aveva previsto il calo del traffico organico che avrebbero subito i siti web (poi diventato The Great Decoupling).

estratto press release analisi gartner 2024 prevede the great decoupling
Fonte: Gartner.com

Nello studio però si pone l’importanza anche sulle azioni che le aziende devono compiere per adattarsi al cambiamento in atto.

“Companies will need to focus on producing unique content that is useful to customers and prospective customers. [...] Content should continue to demonstrate search quality-rater elements such as expertise, experience, authoritativeness and trustworthiness.”

Tutto questo ci porta a una riflessione fondamentale: possiamo davvero pensare la SEO come un insieme di attività scollegate, focalizzate solo sul sito web? In un contesto in cui le fonti di visibilità sono molteplici, interconnesse e in continua evoluzione, serve un cambio di prospettiva. Un modello capace di abbracciare l’intero ecosistema digitale e valorizzare le interazioni tra piattaforme, contenuti e utenti.

È qui che entra in gioco il concetto di SEO olistica.

Cos’è la SEO olistica?

Per SEO olistica intendiamo un approccio omnicanale secondo il quale la visibilità organica di un brand non può essere spiegata né ottenuta sommando semplicemente i valori dei singoli canali, ma va interpretata come il risultato di una sommatoria funzionale, dove l’interazione tra tutti i touchpoint digitali (sito web, social network, ricerca AI, piattaforme video, knowledge graph, UGC…) produce un effetto globale che è maggiore rispetto alla somma delle singole parti prese singolarmente.

SEO e social network

In questo scenario, i profili dei social network non sono più semplici canali di supporto (social signals), ma diventano componenti attive dell’ecosistema SEO. Se ben strutturati e aggiornati, i profili social possono:

  • Contribuire attivamente alla copertura di intenti di ricerca strategici, sia nei motori interni delle piattaforme social (Facebook, Instagram, TikTok, Youtube…) sia in quelli esterni (Google, Bing…).
  • Influenzare la rappresentazione del brand nei sistemi di intelligenza artificiale (Chatgpt, Perplexity, Claude, Gemini…). In termini più formali, significa modellare la posizione del brand nello spazio vettoriale semantico degli LLM, che costruiscono una comprensione concettuale del brand basata su associazioni tra entità, contenuti e contesto.

Questo lavoro è particolarmente incisivo in una fase in cui il traffico organico sta subendo uno shift significativo nelle logiche di visibilità.

Basti ricordare l’introduzione di:

  • AI Overiews
  • SERP features sempre più presenti e prominenti (rich snippet, Knowledge panel, Google Flights, Video Brevi, Video, Google Maps, etc.)
serp features seo serp
Fonte: Google.com

Instagram aggiunge una funzione di opt-in per personalizzare la visibilità sui motori di ricerca

Recentemente anche in Italia Instagram ha notificato agli utenti importanti aggiornamenti sulla visibilità dei contenuti sui motori di ricerca. Vi rimandiamo all’articolo sul blog di SEOZoom per ulteriori approfondimenti. Diciamo solo che, citando le parole dell’articolo, Instagram aggiunge un “meccanismo di opt-in” che funziona come un noindex del profilo social.

Il link blu “Scopri di più” porta ad una pagina della sezione Help di Instagram in cui è spiegato che:

  • I reel e i post pubblici sono indicizzabili dal 01 gen 2020 se l’account è pubblico e Professionale (Business o Creator) e l’età dell’utente è maggiore di 18 anni.
  • Nuova funzione di esclusione dall’indicizzazione: gli utenti possono attivare/disattivare la funzione o comunque rendere l’account Privato o passare al Personale.
  • Dati profilo (user, foto, bio, follower) restano pubblici;
  • De-indicizzazione demandata ai motori di ricerca terzi.

Per approfondire, l’Help di Instagram fornisce ulteriori informazioni e descrive nel dettaglio le informazioni del profilo visibili dentro e fuori la piattaforma.

Anche se nell’articolo di Seozoom si pone l’attenzione sulla novità della funzione noindex del profilo, perché in parte è vero che il dominio www.instagram.com è già visibile nelle SERP, noi ci chiediamo se Instagram non ha intenzione anche di rivedere le regole del suo robots.txt (e non solo) e di ottenere tutti i requisiti fondamentali per apparire nelle features Video brevi all’interno della SERP.

Per esplorare più nel dettaglio l’argomento social e SEO, abbiamo analizzato Instagram e TikTok confrontando prima la visibilità in SERP e poi alcuni elementi SEO tecnici per capire come si comportano le due piattaforme.

Instagram vs TikTok: visibilità in SERP a confronto

Abbiamo analizzato 12.000 keywords (di qui 91% keywords uniche per social) per cui rispettivamente www.instagram.com e www.tiktok.com risultano posizionati su Google Italia in 1° pagina*. Per quanto riguarda TikTok abbiamo quindi analizzato un campione di keywords, di cui le uniche portano il 55% del traffico stimato totale dell’intero dominio, per Instagram un campione del trafficato stimato del 68%.

*Database Google Italia – SEOzoom

Nell’analisi spesso faremo riferimento a:

  • Keywords uniche: keywords deduplicate scegliendo quella con la migliore posizione in SERP;
  • Cluster semantici: variabile categoriale assegnata per etichettare il significato semantico di alto livello.
  • Keywords brand: possono avere valori nobrand (e.g. “gucci”, “video divertenti”) brand (e.g “tiktok login”)  e semi-brand (e.g. “fedez instagram”).
  • People & Celebrities: include keyword relative a personaggi pubblici, influencer, attori, cantanti, politici o figure famose del web.

  • News & Publishers: termini legati a notizie, eventi di attualità, fonti editoriali, quotidiani o riviste.

  • Greetings & Emote: espressioni, frasi o parole usate per comunicazioni sociali, auguri o stati d’animo.

  • Food & Recipes: keyword legate al mondo culinario: ricette, ingredienti, piatti specifici o preparazioni.

  • DIY & How-to: guide, tempo libero, istruzioni o attività fai-da-te.

  • Shopping & Products: query con intento transazionale o commerciale: ricerche su prodotti, offerte, recensioni o comparazioni;

1) Dove si posizionano i social sui motori di ricerca?

Se analizziamo il posizionamento delle keywords uniche in prima pagina, notiamo che Instagram si posiziona maggiormente nei primi tre slot della SERP, mentre TikTok ha una distribuzione molto più equilibrata dalla prima alla decima posizione.

2) Su quali Intenti di ricerca si posizionano i social su Google?

Google vede Instagram come la “vetrina” ufficiale di persone, aziende e brand: il 65% delle ricerche sono intenti Informational (di cui 95% People & Celebrities), 20% Navigational e 15% Commercial.

Instagram condivide poi le prime tre posizioni in SERP con altri canali ufficiali social, siti e anche notizie. TikTok invece ha una forte componente mista che contempla anche molte ricerche informative e Transactional. Le keywords con intento commercial (rappresentate da brand), sono inferiori rispetto a quelle di IG in quanto TikTok è ancora un canale ufficiale secondario e a volte le keywords di brand sono in seconda pagina e in alcuni casi il profilo aziendale su TT non esiste.

3) Con quali keywords si posizionano i social su Google?

Andando nel dettaglio della tipologia di ricerche è evidente come la differenza tra le due piattaforme sia sostanziale.

  • Instagram si posiziona in maggior parte per keywords riconducibili a personaggi famosi (People & Celebrities) e brand (Shopping & Products, News & Publishers, Sports & Teams, Places & Local).
  • TikTok si posiziona per keyword informative (People & Celebrities, Greetings & Emote, Animal & Pets, Humor & Slang), guide fai da te (How-to & DIY), ricette (Food & Recipes) e keywords a intento commerciale e transazionale (Shopping & Products). 

I grafici ci aiutano a comprendere come Google valuta i due social in termini di Topical Authority e che rafforza l’idea di Instagram come vetrina ufficiale di brand e in particolar modo di: Celebrità e personalità pubbliche, Publisher e produttori di contenuti, Atleti e team sportivi, Brand commerciali e luoghi di interesse pubblico come ristoranti, musei e locali.

Per Google TikTok rappresenta anche la vetrina principale dei nativi della piattaforma, come content creator e influencer diventati noti al pubblico grazie a TikTok. Google ritiene il social di ByteDance autorevole su contenuti Informativi a tema Beauty, Cibo e ricette, Guide e fai da te, Saluti e dediche, Consigli di scrittura e traduzione, Animali, Meme e contenuti divertenti.

4) Quali path o sezioni dei social trainano più traffico (post, video/reels, altro)?

Nel primo grafico a barre possiamo notare come Instagram posizione per la maggiore le “home del profilo” e anche questo è coerente con le ricerche Navigational o Semi-Brand e con il concetto di social vetrina.

Mentre TikTok posiziona anche le pagine Video, le pagine Discover e i tag. Basta infatti effettuare qualche ricerca online per appurare che nelle SERP features Video brevi TikTok, Youtube Shorts e Facebook sono i domini più presenti. Facebook e non Instagram. Una chiara scelta di Meta per garantire traffico organico al social blu?!

Instagram vs TikTok: SEO a confronto

Analizzando la SEO on-platform dei due social ci siamo accorti da subito del grande divario. Mentre Instagram presenta una serie di problematiche SEO anche potenzialmente gravi. TikTok ha una SEO quasi impeccabile e c’è di più, stanno sperimentando l’AI generativa per migliorare il contenuto in pagina dei video e fornire componenti SEO (title, testi, meta description) ben ottimizzati. 

  1. Title tag: Personalizzabile, decidi tu testo e lunghezza. Google può modificare i contenuti in SERP.

  2. Meta description & og/meta social: Personalizzabile, decidi tu testo e lunghezza. Google può modificare i contenuti in SERP.
  3. URL / permalink
    Struttura, slug: Personalizzabile, parzialmente limitato dal CMS, gerarchia a tua scelta.

  4. Robots.txt e meta robots:
    Controllo completo, disallow, sitemap.

  5. Indicizzazione e canonical:
    Puoi rendere qualunque pagina pubblica/privata, definire canonical.

  6. Markup strutturato:
    JSON-LD / schema a piacere.

  7. Internal linking:
    Architettura, menu, breadcrumb a tua discrezione.

  8. A/B SEO testing:
    Possibile su staging o con feature flag.

Indice dei Contenuti

Instagram: SEO Audit

  1. Title tag: Autogenerato con template.
    • Profilo: Dal nome profilo e l’username {Nome} ({Username}) · Instagram photos and videos“.
    • Post / Reel: Dal nome profilo e la caption {Nome} | {Testo iniziale della caption 140 chars…} | Instagram“.
    • Stories: “Stories • Instagram“.
  2. Meta description: Autogenerato con template.
    • Profilo: Metriche e dettagli profilo “{n} Followers, {n} Following, {n} Posts – {Nome} ({Username}) on Instagram: “{bio 200 chars}”“.
    • Post / Reel:  Dal nome profilo e la caption{Nome} | {Testo iniziale del reel 2200 chars…} | Instagram“.
    • Stories: “{n} Followers, {n} Following, {n} Posts
  3. URL / path: Predefinito, non personalizzabile.
    • Profilo:”instagram.com/{username}/“.
    • Post: “instagram.com/p/XXX/
    • Reel:”instagram.com/reel/XXX/
    • Stories: “instagram.com/stories/XXX/
    • Esplora: “instagram.com/esplore/tags/{tag name}/
    • Luoghi: “instagram.com/stories/XXX/
  4. Robots.txt e index: robots.txt blocca alcuni path specifici (link), meta robots default index più “noarchive, noimageindex”
  5. Markup strutturato: Assente.
  6. Links:
    • Internal linking: Personalizzabile in alcune sezioni. Nella caption di post e reels, nella bio , nei post in collaborazione, nelle storie è possibile aggiungere link ad altri profili (mention) e pagine hashtag.
    • La sezione del profilo Seguiti (URL dedicato) ospita link interni a Instagram verso tutti i profili seguiti. I motori possono seguire quei link, risulta dunque utile seguire altri profili simili al proprio.
    • External linking: Nelle storie e nella bio ma non nel tag <a>, irraggiungibili per i motori di ricerca.
  7. Canonical e href lang: Canonical autogenerato con problematiche.
    • Contenuti duplicati: presenti più versioni canoniche di una stessa URL per post e reel con e senza username nel path (e.g. https://www.instagram.com/federicofusca/reel/Crscx5YAJmr/ e https://www.instagram.com/reel/Crscx5YAJmr/). Il server risponde con risposta 200 a ogni chiamata con determinati path creano ulteriori duplicati.
    • Multilingua: href lang gestito puntando a versioni non canoniche in lingua con il parametro ?hl (e.g. ?hl=en).
  8. A/B testing: non presente.

TikTok: SEO Audit

  1. Title tag: Autogenerato con template multipli o con AI.
    • Profilo: Dal nome profilo e l’username {Nome} ({Username}) Ufficiale | TikTok“. Ufficiale aggiunto solo se con spunta blu.
    • Video: Dal nome profilo e la caption fornita o dal titolo della caption generata con AI. Non vale per i profili personali o privati.
    • Discover: “{tag} | TikTok“.
    • Foto: “{caption}… | {tag} | TikTok
  2. Meta description: Autogenerato con template.
    • Profilo: Metriche e dettagli profilo “{Nome} ({username}) su TikTok |{n} Mi piace.{n} Follower. {bio}. Guarda l’ultimo video di {Nome} ({username}).“.
    • Video: Dal nome profilo e la caption fornita o dal corpo della caption generata con AI. Non vale per i profili personali o privati.
    • Discover: “{n} visualizzazioni. Scopri i video relativi a {Nome tag} su TikTok. Guarda altri video su {Nome tag correlato}.
  3. URL / path: Predefinito, non personalizzabile.
    • Profilo:”tiktok.com/@{username}/“.
    • Video:”tiktok.com/@{username}/video/XXX/
    • Discover: “tiktok.com/discover/{tag}/
    • Luoghi:”tiktok.com/@{username}/phophoto/XXX/
  4. Robots.txt e index: robots.txt blocca alcuni path specifici (link), meta robots “index, follow”
  5. Markup strutturato: Presente BreadcrumbList e Page.
  6. Links:
    • Internal linking: Nella caption di video, foto, nella bio, è possibile aggiungere link ad altri profili (mention) e pagine hashtag, link UGC nei commenti (da app l’AI riconosce le entità e le linka). Tutte le sezioni in generale sono ben linkate con link correlati di altre sezioni e/o contenuti (Video e Foto).
    • La sezione del profilo Seguiti (pop overlay) ospita link interni a TikTok verso tutti i profili seguiti. I motori possono seguire quei link, risulta dunque utile seguire altri profili simili al proprio.
    • External linking: Nelle storie e nella bio ma non nel tag <a>, irraggiungibili per i motori di ricerca.
  7. Canonical e href lang: Canonical autogenerato correttamente.
    • Multilingua: href lang gestito puntando a versioni non canoniche in lingua con il parametro ?lang (e.g. ?lang=en).
  8. A/B testing: presente e gestito da TikTok con testi generati dall’AI in alcuni punti della caption. TikTok stesso di chiara con un disclaimer. “Questa informazione è generata dall’IA e potrebbe restituire risultati non rilevanti. Non rappresenta l’opinione o il consiglio di TikTok.“.

Conclusioni

  • I contenuti social appaiono sempre più spesso in prima pagina su Google, spingendo verso un approccio SEO olistico e non più centrato solo sul sito web;
  • La SEO moderna integra competenze trasversali (AI, CRO, UX, Web Performance, Digital Marketing) e si adatta al contesto tecnologico e sociale in continua evoluzione;
  • Come contrastare il calo di traffico organico? Le aziende devono puntare su contenuti unici, di valore e coerenti con gli standard E-E-A-T;
  • La SEO olistica interpreta la visibilità organica come una somma funzionale di tutti i touchpoint digitali (sito, social, AI, video, UGC, knowledge graph…), generando effetti sinergici tra i canali;
  • I profili social diventano asset SEO attivi: intercettano ricerche branded, semi-branded e anche informative, contribuendo alla presenza del brand nei LLM;
  • Instagram e TikTok si posizionano in SERP in modo diverso: IG domina le ricerche navigazionali, TT si distingue per keyword informative, tutorial, ricette e contenuti virali;
  • TikTok ha una distribuzione più equilibrata nelle posizioni 1–10 di Google, mentre Instagram concentra la visibilità nei primi 3 slot grazie alla sua natura di “vetrina ufficiale”;
  • TikTok compare spesso nei risultati “Video brevi” insieme a YouTube Shorts e Facebook, mentre Instagram è quasi assente da questa SERP feature;
  • Instagram presenta criticità SEO: contenuti duplicati, href-lang errati, assenza di markup, link interni incoerenti, gestione del robots.txt limitata;
  • TikTok ha una struttura SEO più avanzata, sperimenta l’uso di AI generativa per generare contenuti ottimizzati (title, meta description, alt text…);
  • Dal 10 luglio 2025, Instagram consentirà ai motori di ricerca di indicizzare contenuti pubblici degli account professionali, ma l’utente può disattivare questa funzione (opt-out), cosa cambierà?;
  • L’analisi mostra che i social non sono tutti SEO-friendly allo stesso modo: TikTok è più performante e visibile su query informative e transazionali rispetto a Instagram;
  • La SEO sulle piattaforme è limitata dai vincoli tecnici imposti dalle stesse: title e URL non modificabili, controllo minimo sull’indicizzazione, markup assente;
  • Una strategia SEO efficace richiede l’integrazione tra sito web e canali esterni: è il momento di pensare oltre il sito e adottare una visione olistica e integrata.

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